Domus Dotti V – ristrutturazione e riorganizzazione di edificio storico residenziale con cambio di destinazione d’uso per attività turistico ricettiva.
Lo Studio si è occupato della ristrutturazione e riorganizzazione di edificio storico residenziale con cambio di destinazione d’uso per attività turistico ricettiva. Il fabbricato sito nel centro storico di Treviso è costituito da una serie di costruzioni, tutte di origine storica, colpite da bombardamento durante la seconda guerra mondiale e ricostruite, riorganizzate e ricomposte con grande eleganza e ricchezza di finiture.
Assai suggestiva è la storia del Palazzo Domus Dotti e della contrada nella quale esso venne edificato.
Per individuare le origini del Palazzo e della contrada dobbiamo risalire al XII° secolo.
Domus Dotti è situato in un’area immediatamente a nord del fiume Roggia, lungo il quale correva l’antica mura romana di Treviso. Tale zona, che si trovava quindi all’esterno della cinta muraria romana, sul lato settentrionale, fino al XII secolo era inedificata e molto probabilmente occupata da un bosco. Si ritiene non per caso, infatti, che l’area in quell’epoca fosse denominata “Borgo Alocco”, essendo l’allocco un uccello rapace notturno che vive nei boschi.
Nel XII secolo, tra un avvicendarsi continuo di guerre ed alleanze con le vicine città di Padova, Vicenza e Verona, il Comune di Treviso intraprese uno scontro molto aspro anche con il vescovado di Conegliano e Ceneda, per il possesso dei loro territori, dal quale risultò vittorioso. In seguito alla fine della contesa, nel 1187 venne siglato un accordo che consentiva ai Coneglianesi che lo desiderassero, pur sconfitti, di stanziarsi ed edificare proprio nel Borgo dell’Alocco: zona boschiva immediatamente esterna alla città e non ancora antropizzata. Da allora, il Borgo Alloco venne anche denominato “Conegliano Novello”, ad indicare appunto il luogo di nuovo insediamento da parte dei Coneglianesi.
E’ in questo contesto che venne eretto il Palazzo Domus Dotti.
Domus Dotti, come si può evincere anche dall’osservazione dei caratteri gotici della sua architettura, quali ad esempio le ogive e le finestre a sesto acuto, costituisce uno tra i più belli e significativi Palazzi che vennero eretti con la formazione della contrada “Conegliano Novello”, a partire dall’inizio del XIII secolo. Esso fu dimora signorile della Famiglia dei Dotto.
Della famiglia dei Dotto era la moglie del pittore Paolo Caliari (il Veronese), che le fonti ci riportano come donna di rara bellezza: tanto è vero che lo stesso volle che la moglie gli fosse modella per la Maddalena nella pala del Noli me tangere; l’ opera, che raffigura Cristo risorto che appare alla Maddalena, è a tutt’oggi esposta presso l’altare maggiore della omonima chiesa di Santa Maria Maddalena a Treviso.